Domande frequenti sul mercato nero del trapianto di capelli
Come mai la chirurgia di ripristino dei capelli è diventata così popolare e cosa ha contribuito all’evoluzione di un mercato nero?
La popolarità della chirurgia di ripristino dei capelli è emersa in larga parte per l’innovazione e la ricerca a opera dei medici membri dell’ISHRS (International Society of Hair Restoration Surgery, società internazionale di restauro del capello) che, per decenni, ha sviluppato e affinato una tecnica chirurgica chiamata trapianto di unità follicolari. Se eseguita correttamente, questa operazione è sicura ed efficace per invertire la caduta dei capelli e offrire risultati estetici naturali ai pazienti affetti da alopecia androgenica (AGA), ovvero calvizie maschile, e altre forme di perdita dei capelli.
Inizialmente, questo metodo avanzato di espianto comportava la rimozione di una striscia lineare di capelli e pelle. L’escissione dell’ellisse (striscia) lineare richiedeva un team di tecnici qualificati per dissezionare attentamente i fasci di capelli esistenti in natura (unità follicolari) dalla striscia di tessuto con l’analisi microscopica. Gli innesti delle minuscole unità follicolari venivano poi ridistribuiti mediante piccole micro incisioni nelle aree di perdita dei capelli. Questo metodo può ricreare l’aspetto dei capelli naturali se gli innesti sono ridistribuiti in quantità tali che l’occhio ne percepisce una densità compatibile con quella naturale.
L’intervento chirurgico rimuoveva i capelli dalla nuca e dai lati della testa, aree di maggiore densità e soprattutto meno suscettibili di essere colpite dalla perdita genetica dei capelli associata all’alopecia androgenica con l’avanzare dell’età. All’occorrenza, il medico sa usare un bisturi, conosce l’anatomia del cuoio capelluto nonché i principi della sutura. L’intervento lasciava una cicatrice lineare che, di solito, veniva facilmente nascosta dai capelli, ma che poteva allargarsi, limitando la possibilità dei pazienti di portare un taglio molto corto. Questa tecnica di espianto e di innesti di unità follicolari ha reso obsoleto il vecchio metodo “punch e plug” (capelli con effetto a bambola). Il team di tecnici doveva essere ben addestrato a gestire gli innesti per evitare danni durante il processo di dissezione. Con il graduale aumento della dimensione degli innesti, i medici hanno formato più personale e delegato sempre più l’inserimento degli innesti al fine di migliorare l’efficienza della procedura di ripristino dei capelli.
Purtroppo, quando alcuni medici hanno anche iniziato a permettere ai loro tecnici di operare, praticando le incisioni al sito ricevente per l’inserimento degli innesti, sostenendo che una puntura non era un’incisione, hanno aperto la strada a una serie di tecnici non autorizzati che sono diventati “da un giorno all’altro” chirurghi illegali per il trapianto di capelli. I loro collaboratori onesti si sono accorti di assistere chirurghi non in possesso di una licenza che permettesse loro di eseguire procedure mediche. Tuttavia, altri assistenti qualificati hanno deciso di mettere ulteriormente a frutto le loro competenze e hanno iniziato a lavorare a contratto per i medici, alcuni dei quali non in grado di eseguire autonomamente l’intervento chirurgico di ripristino dei capelli.
Quest’ultimo caso costituiva, per molte giurisdizioni, una violazione delle disposizioni mediche. Queste disposizioni stabiliscono la necessità che il medico sia esperto di qualsiasi procedura egli voglia delegare o supervisionare. Un uso improprio o eccessivo della delega ha creato le basi per lo sviluppo di un mercato nero, dove i tecnici bypassavano la facoltà di medicina o altro tipo di formazione professionale sanitaria o programmi di tirocinio, abilitazione e altri standard legali imposti dalle norme e dai regolamenti a tutela dei pazienti. L’unico “ostacolo” era convincere un medico a rimuovere la zona donatrice, operazione che richiede un bisturi e dei punti di sutura. Questo ostacolo è stato rimosso grazie allo sviluppo di un’altra tecnica di asportazione chirurgica per rimuovere gli innesti, oggi denominata Follicular Unit Excision (o, in precedenza, Extraction) (FUE, escissione o estrazione delle unità follicolari).
In che modo l’evoluzione della FUE ha promosso il mercato nero del trapianto di capelli?
Circa un decennio fa, una “nuova” tecnica, oggi chiamata FUE (follicular unit excision, escissione delle unità follicolari) ha iniziato a guadagnare popolarità. Essa prevede l’utilizzo di un micro punch di 1 mm o meno per asportare singole unità o gruppi follicolari. Non comportava l’incisione con un bisturi o punti di sutura, ma creava grandi aree di lesioni cutanee producendo migliaia di minuscole escissioni a tutto spessore nel cuoio capelluto, in base al numero di innesti necessari o previsti per un determinato intervento chirurgico.
La tecnica è stata pubblicizzata e accolta come “microinvasiva”, perché non creava quell’unica grande lesione che provoca l’ellisse durante un’operazione. Poiché non prevedeva la conoscenza tecnica dell’uso di un bisturi o l’esperienza necessaria per suturare, è stato più semplice per i tecnici sostenere che non fosse “una vera e propria operazione”. Questo, ovviamente, non è vero. Le incisioni a tutto spessore nel cuoio capelluto per asportare un innesto tissutale sono delle operazioni chirurgiche.
La necessità di somministrare l’anestesia locale a grandi zone del cuoio capelluto e di sessioni chirurgiche lunghe più di 4 ore, nonché quella di prendere decisioni mediche ponderate sulla densità dell’espianto poiché ogni centimetro quadrato è coinvolto, rende evidente che si tratta di una procedura chirurgica che richiede competenze mediche per essere eseguita in modo sicuro e corretto. Ciononostante, la tecnica FUE con micro punch ha reso più semplice per alcuni medici che non desideravano imparare tale metodo o che non erano in grado di eseguirlo decidere di delegarlo a personale tecnico privo di licenza.
Alcuni medici sono stati incoraggiati a collaborare con degli imprenditori per delegare volontariamente l’operazione chirurgica a tecnici privi di licenza e non regolamentati. Permettendo ai tecnici di lavorare su più pazienti contemporaneamente, potevano realizzare profitti maggiori. In alcuni luoghi, permettere a tecnici privi di licenza e non regolamentati di eseguire operazioni chirurgiche, anche sotto supervisione, ha avuto l’effetto di spingere le persone comuni senza alcuna formazione a credere di poter eseguire degli interventi chirurgici o utilizzando il nome e la licenza di un medico professionista e lavorando per lui o, a volte, persino senza la supervisione di un professionista medico autorizzato.
Il mercato nero della chirurgia di ripristino dei capelli esiste in molti Paesi. La sicurezza dei consumatori relativamente a qualsiasi bene e servizio, comprese le procedure mediche, è valida solo finché il governo si impegna a proteggere l’interesse pubblico. Alcuni governi e autorità di regolamentazione stanno chiudendo un occhio, ignorando i rischi per la sicurezza del paziente.
Se il mercato nero della chirurgia è più economico perché i pazienti dovrebbero preoccuparsene?
I pazienti dovrebbero preoccuparsi di quello che perdono e che rischiano. Acquistare al mercato nero del trapianto di capelli non significa acquistare un una “imitazione” a basso costo. Le cure mediche e i rischi sanitari sono molto diversi dall’acquisto di una borsa, di un paio di scarpe o di occhiali da sole. Tutti questi oggetti sono sacrificabili, e se la qualità non soddisfa le aspettative di un consumatore, la decisione sbagliata non provoca conseguenze a lungo termine. Le conseguenze di una chirurgia di ripristino dei capelli scadente possono essere lievi o gravi, a volte anche pericolose per la vita, e dureranno per sempre.
È vero che il costo di un’operazione chirurgica priva dei costosi “fronzoli” del paradigma medico è ridotto. Ma i pazienti devono sapere quali sono i “fronzoli” eliminati. Innanzitutto, eliminare il costo delle competenze mediche acquisite mediante la facoltà di medicina e la formazione professionale è una scelta pericolosa per molti motivi. Fin dall’inizio, nella diagnosi per il trattamento della causa della caduta dei capelli, l’assenza di un medico esperto elimina la possibilità per un paziente con una causa irreversibile dal punto di vista medico di essere curato ed evitare l’operazione. Inoltre, impedisce ai pazienti che non sono buoni candidati per l’operazione – ad es. zona donatrice permanente troppo piccola – di scoprirlo prima di spendere soldi per una procedura inutile, inadeguata o di esito negativo.
Sostenere il mercato nero di tecnici privi di licenza e non regolamentati elude anche le commissioni per le licenze mediche che si occupano della supervisione e possono sospendere o revocare le licenze ai medici che danneggiano i pazienti. Scegliere una clinica basata sul mercato nero elimina i costi di un’assicurazione per negligenza, perché in queste cliniche operano persone che non sono assicurate o medici da strapazzo che devono mentire sulle loro deleghe indebite affinché l’assicurazione copra un incidente. Questo bisogno di ingannare la gente permea l’etica dell’assistenza che ricevono i pazienti.
Le cliniche basate sul mercato nero con poca o nessuna competenza medica possono evitare i costi delle necessarie procedure di disinfezione che, nelle cliniche regolamentate, riduce i rischi di infezione. Forse uno dei settori più critici per il taglio dei costi del mercato nero è la violazione delle norme che vietano ai pazienti chirurgici di essere operati nella stessa sala contemporaneamente, al fine di evitare la contaminazione incrociata di infezioni del sangue come l’HIV, l’epatite C o l’encefalopatia spongiforme (morbo della mucca pazza), per citarne alcune. Le segnalazioni di cliniche o “fabbriche” in stile industriale con pazienti allineati l’uno accanto all’altro durante l’intervento pone tremendi rischi di contaminazione incrociata che, qualora si verificassero, si manifesteranno solo tra molti anni. Questi tipi di infezione possono essere trasmessi anche ai futuri partner sessuali.
Inoltre, le cliniche basate sul mercato nero non sostengono i costi operativi del follow up post-operatorio in cui il medico tiene sotto controllo il paziente per gestire eventuali problemi se qualcosa andasse storto. Questo sito web condividerà con voi i casi di tanti pazienti che hanno sperimentato cosa può andare storto nel mercato nero della chirurgia.
Perché le autorità sanitarie non fanno qualcosa in merito a questo pericoloso mercato nero?
L’ISHRS è un’organizzazione internazionale, ma non un organismo di regolamentazione. Per diversi anni ha manifestato le sue preoccupazioni riguardo la pratica medica non autorizzata nell’ambito della chirurgia di ripristino dei capelli agli organismi di regolamentazione di tutto il mondo. Tuttavia, succede spesso che le denunce dei pazienti ottengano molta più attenzione di quelle dei medici. Ancora adesso, con un numero crescente di reclami da parte dei pazienti in merito ai risultati delle operazioni chirurgiche del mercato nero, come osservato in precedenza, le contromisure delle autorità di regolamentazione sono forti solo quanto i governi che le controllano e le garantiscono.
Purtroppo, anche alcune autorità di regolamentazione e determinati legislatori sono influenzati da pressioni o preoccupazioni che, incredibilmente, potrebbero non porre la sicurezza del paziente come priorità assoluta. Ciò detto, le denunce contro i medici che hanno indebitamente delegato un intervento a dei tecnici si stanno facendo strada nei sistemi giuridici degli Stati Uniti e del Regno Unito, e man mano che questa pratica fraudolenta guadagna l’attenzione delle autorità di regolamentazione, cresce la speranza che il paradigma normativo che tutela i pazienti venga riaffermato.
In che modo i pazienti possono denunciare se vengono corteggiati da una clinica basata sul mercato nero?
Un internet marketer può dire praticamente tutto per invogliare un paziente. Il modo migliore per sapere se avete davanti un vero medico è, innanzitutto, verificare le sue credenziali presso l’autorità locale competente per il rilascio delle licenze. Anche il sito web dell’ISHRS può aiutare i pazienti a effettuare un controllo incrociato tra il nome e l’indirizzo di uno specialista e il database globale “Trova un medico” presente sul sito.
I medici che sono diventati “Membri “ dell’ISHRS hanno guadagnato questo titolo di riconoscimento avendo fatto parte per lungo periodo di questa organizzazione, partecipando a meeting e seminari, contribuendo all’istruzione tramite conferenze e pubblicazioni e, in generale, sancendo il loro impegno per la formazione continua nel campo. Se non avete alcun “Membro” dell’ISHRS nelle vicinanze, potete richiedere una prova della formazione in chirurgia di ripristino dei capelli, della partecipazione a seminari e, infine, esaminare gli effettivi risultati confrontando le singole situazioni prima e dopo l’intervento del medico.
Se decidete di farvi operare da un determinato medico o in una determinata clinica, verificate i seguenti punti per ridurre i rischi associati alle cliniche basate sul mercato nero.
1) Check with local/regional authorities to insure that any “doctor” advertising for your business is legally licensed to operate in the advertised jurisdiction.
2) Know what your surgeon is supposed to look like, what their experience and training in hair restoration surgery has been, review before and after examples of their work and are not “stock” photos (ask your surgeon to verify this) and make it known that only your surgeon or a licensed professional operating in their scope of practice delegated by your surgeon—with your consent—will be allowed to make any incisions/excisions on your scalp/body.
3) Chiedete chi progetterà l’attaccatura dei vostri capelli, supervisionerà l’inserimento dell’innesto e determinerà i requisiti estetici. Tutti questi compiti richiedono una valutazione soggettiva da parte del vostro medico o di un professionista sanitario autorizzato che opera nel proprio ambito di competenza.
4) Chiedere quanti interventi chirurgici saranno eseguiti contemporaneamente sotto la supervisione del vostro medico… Nel caso in cui ci fossero più interventi, probabilmente il vostro sarà eseguito da una persona diversa dal medico, e avete il diritto di sapere di chi si tratta, se può eseguire un intervento chirurgico e in che modo sarà ritenuto responsabile o chi vi assisterà nel caso in cui sorgessero delle difficoltà nel decorso post-operatorio.
Rivolgersi a un medico membro dell’ISHRS garantisce l’esecuzione dell’intervento da parte di un professionista sanitario autorizzato?
L’ISHRS promuove “i chirurghi che eseguono gli interventi” e impone ai membri di firmare una convenzione intesa ad attestare il loro rispetto degli standard definiti dalle migliori pratiche nell’ambito delle quali i medici o gli altri professionisti sanitari autorizzati che operano nel proprio ambito di competenza eseguono tutte le incisioni e le escissioni chirurgiche. Ciò detto, tali convenzioni si basano su un codice d’onore, e l’ISHRS non può garantire il rispetto effettivo della convenzione da parte di un membro.
Piuttosto, i pazienti sono incoraggiati a chiedere al medico chi eseguirà le escissioni degli innesti e le incisioni al sito ricevente e, nel caso in cui non fosse egli stesso, le sue credenziali. Se il medico vi dice che delegherà l’intervento, la persona delegata dev’essere un professionista medico legalmente autorizzato. Se intende delegare l’operazione a un tecnico privo di licenza e non regolamentato, dovete accertarvi che sia legale nella vostra zona. Se la delega è legale, allora dovete richiedere una prova che attesti che il vostro medico ha esperienza sufficiente nella chirurgia di ripristino dei capelli da delegare l’intervento e supervisionare il tecnico che se ne occuperà. Dovete anche assicurarvi che il medico non utilizzi foto “d’archivio” di un’azienda di dispositivi medici o dei risultati di altri medici, e che un eventuale portafoglio di risultati rifletta le competenze e le capacità del chirurgo.
Quali sono i rischi per i pazienti che utilizzano le cliniche basate sul mercato nero?
Come osservato in precedenza, essere un paziente del mercato nero comporta molti rischi. Le foto delle devastanti conseguenze di questa pratica saranno pubblicate su questo sito web man mano che ci saranno inviate.
Alcuni rischi, come infezioni del sangue da contaminazione incrociata a causa di strumenti non accuratamente sterilizzati o della vicinanza dei pazienti, non si possono conoscere a meno che o finché i pazienti non si sottopongono a test specifici. Tuttavia, quelli che seguono sono tra i rischi che si notano con sempre maggior frequenza:
Sovrasfruttamento della zona donatrice—aspetto tarlato della zona donatrice con cicatrici estese e densità definitivamente ridotta a causa della tecnica di marketing che promette ai potenziali pazienti “quanti più innesti possibili”, ma che in realtà si traduce nell’espianto di troppi innesti o nella creazione di troppo buchi che si convertono in cicatrici e danni ai capelli
Necrosi della zona donatrice: troppi buchi troppo vicini possono compromettere l’afflusso di sangue alla pelle residua, lasciando zone di tessuto morto che rimarranno senza capelli
Scarsa crescita degli innesti : può derivare da uno spreco degli innesti (i tecnici non supervisionati potrebbero non posizionare tutti gli innesti espiantati per mancanza di tempo dovuto al numero di operazioni consecutive), oppure da scarse tecniche di espianto o dalla gestione impropria, ad esempio permettendo agli innesti di seccarsi durante l’inserimento determinando una scarsa crescita
Necrosi della zona ricevente: troppe incisioni effettuate in maniera profonda o troppo ravvicinata possono compromettere l’afflusso di sangue alla pelle e provocare la morte dei tessuti nella zona ricevente
Risultato finale non naturale: i trapianti di capelli vengono eseguiti meglio da un medico specializzato nella progettazione estetica delle attaccature dei capelli, invece che da tecnici che hanno poca o nessuna formazione in merito. Inoltre, i tecnici che operano senza supervisione dimostrano la loro propensione a lavorare al di fuori delle garanzie giuridiche che richiedono le licenze mediche, non hanno alcuna reputazione da proteggere e sono poco incentivati a offrire ai pazienti il miglior risultato possibile. In più, non sono soliti visitare i pazienti dopo l’operazione per valutare i risultati. Dal loro punto di vista, ciascun paziente è solo uno dei tanti che si operano in quel determinato giorno, e il loro primo obiettivo è terminare il lavoro e passare a un altro.
Infezioni chirurgiche: In un caso segnalato, una rapida infezione del cuoio capelluto ha causato al paziente la perdita di un occhio; sono state segnalate anche altre gravi infezioni del cuoio capelluto che richiedono una terapia antibiotica prescritta da un professionista medico autorizzato
Decessi: benché questa procedura abbia un basso rischio di complicazioni, laddove eseguita correttamente, come per ogni intervento eseguito in anestesia locale c’è un rischio di tossicità farmacologica che si traduce in aritmia cardiaca, sintomi neurologici come crisi epilettiche, e morte. Sebbene ancora poco frequenti, i casi di decessi segnalati durante o dopo la procedura di trapianto dei capelli sono aumentati negli ultimi anni, associati all’inesperienza e alle pratiche mediche non autorizzate nel settore.
Liberalizzazione della professione medica: in questo settore ci sono in gioco gli interessi del mercato nero, con persone che credono che l’abilitazione non sia necessaria per la pratica medica. Se l’opinione pubblica sostiene la necessità di uno screening di tipo etico degli operatori sanitari, attraverso l’istruzione medica, e di un controllo da parte delle autorità di regolamentazione su chi ha il privilegio di operare e prescrivere farmaci, e appoggia la richiesta di una conoscenza adeguata delle patologie collegate o meno alla caduta dei capelli, esortiamo i pazienti a respingere il modello del mercato nero. Li invitiamo, per la loro sicurezza e quella degli altri, a inviare un messaggio ai pirati del mercato nero: non saranno le loro prossime vittime. In questo modo impediranno a questi pirati di abbassare gli standard di sicurezza per i pazienti, muovendosi verso altri aspetti dell’assistenza medica!
Condividete la vostra storia
Se siete stati penalizzati da questa incursione del mercato nero nel trattamento medico/chirurgico per la caduta dei capelli, contattate l’ISHRS per condividere la vostra storia. Se vi siete rivolti come pazienti al mercato nero, ma non avete avuto esiti negativi, siete stati fortunati, ma il vostro sostegno al mercato nero non deve essere comunicato ad altri pazienti che potrebbero pagare le conseguenze di una pratica medica non autorizzata.
Per saperne di più sul mercato nero, consultate questa pagina.
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